Ogni anno a Scarperia si svolge la Mostra dei Ferri Taglienti, e questo anno, alla 47° edizione, è presentata una raccolta di 260 coltelli di piccole e piccolissime dimensioni, ricercati in circa 40 anni dal collezionista Roberto Savi, discendente di una dinastia di coltellinai documentati dalla metà del XVI secolo e attivi sino agli ’70 del Novecento.
I coltellini e i temperini “da tasca” sorprendono per l’abilità manuale nel sintetizzare, nel ridotto spazio della guancetta, l’immagine celebrativa di un evento significativo, pubblico o politico, il ricordo di un personaggio, ma anche di una ditta, o di prodotti di varia natura, dal combustibile, al liquore, al medicinale, o per ricordare un luogo turistico con la riproduzione di un monumento o di un paesaggio. I coltellini furono realizzati, in acciaio, ottone e alluminio, tra la metà del secolo XIX e gli anni ’60 del Novecento, in Gran Bretagna, Svizzera, Germania e Francia, ma non prodotti nelle fabbriche di Scarperia che non disponevano delle attrezzature tecniche necessarie.
Sono tanti i soggetti che destano attenzione e ammirazione. Tra questi i coltellini che ricordano le Esposizioni Universali, simbolo di “modernità”, o eventi di importanza mondiale come i 400 anni dalla scoperta dell’America, celebrata a Chicago nel 1893 e affidata all’immagine di una caravella e la data “1492”, o l’Esposizione di Parigi del 1889, rappresentata dalla torre Eiffel. Alcuni coltellini celebrano avvenimenti italiani come l’Esposizione di Milano del 1906, che riproduce la Galleria del Sempione, simbolo di avanzata tecnologia, e il Duomo, immagine della città e della tradizione, o l’esposizione di Torino del 1911 che celebrava i primi 50 anni del Regno d’Italia. Sono invece più recenti i coltellini pubblicitari, realizzati tra il 1920 e il 1930, che celebravano la modernità e il lavoro con l’immagine di fabbriche e operai.
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