Esiste un legame stretto tra la scienza e l’artigianato artistico. Su questa liaison torna ad indagare per la quinta edizione il ciclo di incontri “Botteghe della scienza” (organizzato in collaborazione con Opera Laboratori e Unicoop Firenze, con il patrocinio del Comune di Firenze e della Camera di Commercio di Firenze) che ogni domenica fino al 24 marzo invita le famiglie al Museo di Piazza dei Giudici per scoprire come pregiati manufatti, materiali e tecniche di lavorazione abbiano un fondamento scientifico.
La rassegna si compone di laboratori incentrati sul recupero della memoria delle antiche tecniche artigiane grazie a dimostrazioni pratiche e anche ad una guida per poter ripetere, una volta a casa, le attività. Tra le botteghe coinvolte ci sono anche alcuni artigiani OMA. Il 21 gennaio è stata la volta di “Lenti, occhiali e cannocchiali” di Ottica Fabbroni, il 28 gennaio “Alchimie di colori. L’arte della scagliola”, a cura della Famiglia Bianchi. Per Febbraio il 4.02 è attesa “La preziosa veste dei cannocchiali. Laboratorio di carta fiorentina” a cura di Francesca Vannini e Alina Crafciuc, mentre l’11 l’arte di Gherardo Filistrucchi protagonista del laboratorio “Parrucche e trucco: lo specchio di un’epoca”. Il 18 febbraio “Arte e scienza della doratura” a cura di Chiara De Felice e Iolanda Larenza, e domenica 25 febbraio “Il ritratto del bisnonno. La fotografia al collodio umido” con l’Associazione Fotonomia. Una rassegna che a marzo continua e si conclude il 24 marzo con “La pittura di pietra. L’antica arte del commesso fiorentino” a cura della Famiglia Scarpelli.
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