Il regista britannico Peter Greenway presenta il 7 gennaio alle ore 20 al cinema Odeon di Firenze l’anteprima nazionale di METALLO UMANO, il film realizzato dallo storico argentiere fiorentino Gianfranco Pampaloni. “Ci abbiamo messo 15 anni a fare questo film ed è questa stagionatura che rende interessante questo racconto della fabbrica che vanta come attori protagonisti interpreti a noi cari e oggi non più presenti come Monni e Baku. Quindici anni sono tanti per lo sviluppo di un film ma sono coerenti con la vita reale di una fabbrica”.
Il film racconta così la fabbrica di quattro generazioni di argentieri è il luogo dove si rappresenta il mondo fiorentino di operai e padroni, attori e maghi, amanti e suore, tutti accomunati da una stessa fede: il lavoro. Una donna ricama mentre aspetta in macchina il suo amante, cesellatori e perfino suore sono impegnati tra santi e maiali. Il protagonista, Sergio Bustric, racconta alla giovane Teodora Pampaloni le incredibili vicende accadute in fabbrica dieci anni prima e proprio in dieci anni è stato davvero realizzato il film: nessun trucco si è reso quindi necessario per imbiancare un po’ i capelli del magico attore. Carlo Monni è stato ancora il grande interprete di quella feconda cultura contadina che ha generato i più grandi artisti fiorentini. Carlo Baku ha alternato i tempi della recitazione a quelli della sua reale e intensa vita tra fonderia e palcoscenico, talamo e bicicletta. Sessanta minuti di girato in tre epoche diverse (1961, 2004, 2014) mostrano l’ingegno e la passione che rendono umano il metallo di questa fabbrica di argento e di storie.
“Siamo onorati – conclude Pampaloni – di avere Peter Greenway a battezzare questa proiezione. Con lui abbiamo un rapporto che va oltre perché essendo anche un artista abbiamo avviato una collaborazione per la creazione di una linea di oggetti che si chiama ‘stairs’ scalinate e che abbiamo realizzato in forma di centro tavola in argento. In più lui è da sempre il regista preferito della mia famiglia”.
CONDIVIDI: