Il Grand Tour e i souvenir d’autore sono i protagonisti della terza edizione del Premio La Grande Bellezza, voluto e realizzato da Starhotels in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, OMA e Gruppo Editoriale.
Dal 13 al 15 settembre 2024, le 10 opere finaliste del Premio sono esposte in una speciale mostra sotto al loggiato del Buontalenti a Palazzo Corsini sul Prato in occasione della XXXma edizione di Artigianato e Palazzo. Botteghe Artigiane e loro committenze. Il vincitore sarà proclamato durante la manifestazione.
Amphora di Cecilia Rinaldi racconta di un tempo lontano risalente all’epoca romana e di culture popolari antiche proponendo una forma circolare di facile impugnatura tradizionalmente usata per trasportare con praticità i liquidi al suo interno; l’antica Grecia è in mostra con Archetipi, da Poseidonia a Paestum di Bhumi Ceramica, 5 oggetti narrativi in pasta porcellana nera ispirati ai reperti del Museo del Parco Archeologico di Paestum. La consapevolezza di Doriana Usai è ispirata ai vortici della vita del periodo nuragico, l’opera decorativa in argilla rossa è foggiata al tornio e modellata a mano per donare plasticità, con ricami decorativi ottenuti a pennello. Richiama la tradizione sarda il Vaso Gedda di Walter Usai; Venezia è la provenienza e il titolo dell’opera di Marcello Chiarenza, la scultura che rappresenta un anello di congiunzione tra acqua e cielo, così come Etereo, il vaso monofiore destrutturato di Elia Toffolo, maestro muranese ispirato dal tipico vaso della tradizione veneziana, ma destrutturato e ripensato in chiave contemporanea per comunicare la leggerezza e fragilità tipica del vetro soffiato, ma anche una sfida alla gravità che lo innalza quasi fosse sospeso; la Forcola da passeggio di Saverio Pastor è nata con l’idea di trasformare una forcola da poppa per gondola in un bastone da passeggio. Dalla Sicilia, precisamente da Trapani, proviene il Gioiello Portagioie di RossoCorallo di Rosadea e dello straordinario maestro Platimiro Fiorenza ispirato ad un antico scrigno risalente al XVIII secolo attualmente custodito presso il Museo Pepoli di Trapani e realizzato in argento dorato e coralli mediterranei secondo l’antica tecnica seicentesca del retroincastro, lavorazione ormai in via di estinzione; Lilliput Sorrentina è Il presepe napoletano in una mano il capolavoro di Marcello Aversa. L’opera rappresenta una miniatura in terracotta che riporta alla storia del Presepe Napoletano, forma artistica che va ben oltre i confini nazionali, mentre Santi Del Sere maestro della tarsia lignea, ha proposto la storica Battaglia di Anghiari in un cofanetto intarsiato a commesso con diversi tipi di legno su sfondo nero e bianco. Sono 900 tessere ricavate dalle diverse essenze – acero, tiglio, pero, cipresso, rovere, mogano, noce chiaro, noce scuro, noce medio, mandorlo, cipresso e wengè.
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