Era il 23 novembre 2019, solo tre anni fa ma sembra molto di più, allora eravamo ignari che la pandemia fosse dietro l’angolo pronta a stravolgere il nostro mondo. A Villa Bardini si teneva la presentazione del Volume sulla vita e le opere in commesso fiorentino della famiglia Scarpelli. Avevamo fortemente voluto che quello straordinario lavoro di raccolta costruito sapientemente dai racconti di chi amava quell’arte e dai protagonisti stessi che si fanno apprezzare per le loro doti umane e artistiche si celebrasse in un luogo in cui la vista affonda su Firenze e la percorre tutta.
“Io ho iniziato quando in bottega non avevamo neppure il telefono” ci raccontava Renzo che appariva a tutti noi seduti in platea ammirati nel carpire nel suo sguardo brillante, ancora giovane, forte e allo stesso tempo detentore di segreti straordinari, di quella saggezza che si sposa con il tempo. Eravamo incantati dalla sua arte e dai racconti sulla ricerca delle pietre per realizzare le sue opere in Commesso fiorentino.
Renzo oltre che una un grandissimo artigiano è ed è stato un narratore formidabile. Dopo la sua serena infanzia in Mugello, negli anni sessanta trasferitosi a Firenze fa l’apprendista nella bottega del Fiaschi in via Guicciardini fino a quando, mattoncino dopo mattoncino, riesce ad aprire la prima bottega di 30 metri quadri vicino a casa, poi la seconda un po’ più grande in via aretina nel 1977 e lavorando conto terzi si avvia verso la conquista della bottega in Piazza Duomo. E poi nel 2008 l’acquisto del negozio a duecento metri dall’Opificio delle Pietre Dure e il restauro della bottega museo di via Ricasoli.
Tra i capolavori più riusciti di Renzo c’è la sua famiglia con la moglie Gabriella, concreta, roccia e luce, madre e nonna premurosa e affidabile. Catia, la splendida figlia dedita al marketing e alla comunicazione, il fratello Leonardo talentuoso e creativo ex giocatore di calcio con la maglia n.10, appassionato di viaggi in terre lontane, diplomato all’Istituto d’Arte dal ’92 entra a far parte della bottega del padre e realizza opere in commesso e mosaico.
E poi i collaboratori, preziosi tasselli di questa famiglia che realizza immagini tridimensionali. Il commesso è come una forma di pittura di pietra, eterna come i soggetti che li ispirano, i fiori delle campagne toscane, selvatici e coltivati, le scene di vita. Le nuove generazioni, Luna e Diego, figli di Catia e Jael figlio di Leonardo hanno avuto la grande fortuna di immergersi in questa splendida atmosfera familiare capitanata dal nonno Renzo e di raccogliere pietra dopo pietra il testimone di questa grande eredità. Oggi la bottega conta circa 30 mila visitatori l’anno e rappresenta una delle cinque botteghe al mondo specializzate nella lavorazione del Commesso fiorentino. Renzo se ne è andato troppo presto, ha lasciato un’eredità molto importante nei suoi straordinari 50 anni di vita a bottega, il grande traguardo storico e il Fiorino d’oro che avrebbe ricevuto a breve.
Ciao Renzo non ti dimenticheremo.
Foto:
Courtesy Bottega Scarpelli
La foto di Renzo al banco con l’archetto è di Dario Garofalo. Courtesy Gruppo Editoriale
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