Sono trentasei le pale dell’Accademia della Crusca che illustrano alcuni motti danteschi e offrono, in questo anno di celebrazioni, l’opportunità di approfondire la conoscenza di queste enigmatiche opere su tavola a similitudine delle reali pale. Si distinguono per la raffigurazione di oggetti e strumenti comuni legati al grano, alla farina, alla crusca, accompagnata da motti e citazioni letterarie. La pala dell’accademico Giovan Battista Deti, denominato il Sollo, scelta come immagine iconica della mostra e del relativo catalogo, illustra la soffice farina che fuoriesce dal mulino che ha triturato i duri chicchi, mentre il motto recita Così la mia durezza fatta solla, ossia morbida. La pala si riferisce a un episodio in cui Dante (Purgatorio, XXVII, 40) dovendo affrontare una prova densa di pericolo, che però lo porterà incontrare Beatrice, avverte che l’apprensione si dissolve come la morbida farina, la solla, frantumata dalla macina.
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